Vi trascrivo una frase di Lodi Gyari (uno dei consiglieri più stretti di Sua Santità)
da "Dalai Lama, La saggezza del perdono" di VictorChan.
Dopo averla letta ho pensato di scrivervi per chiedervi di prendere il fardello del popolo tibetano e farlo un po' vostro, ognuno a suo modo... ognuno col tempo che ha.
«Parlava delle cose di cui si parla sempre: responsabilità universale, compassione, buon cuore. Molte persone volevano anche sapere delTibet. Mi sembrava che non stesse facendo abbastanza per i tibetani.
Ricordo bene la casa dove alloggiavamo, un grande chalet, pieno di belle vetrate. Una mattina presto entrai nella sua stanza. Vide immediatamente che ero agitato, che avevo qualcosa per la testa. (...)Mi chiese: "Che cosa c'è?". Io dissi: "Sua Santità, penso che dovrebbe parlare di più del Tibet.
Questa è un'opportunità straordinaria; abbiamo bisogno di dire al mondo di più sulla sofferenza della nostra gente". Rispose: "Sì, è vero, capisco. In effetti anch'io ho pensato che dovrei parlare di più del Tibet. Ma, sai, molte di queste persone hanno tanti problemi in mente.
Vengono da me con una sorta di falsa speranza che io riuscirò ad alleviare il loro fardello, cosa che non posso fare.
E sento che non ho il diritto di mandarli via con un altro fardello, il mio". Ascoltando queste parole mi vennero le lacrime agli occhi.»