domenica 16 dicembre 2007

venerabili





























...affinchè possiate essere una goccia continua di serenità, di esempio, di amore... per i nostri cuori assetati... e che tutti gli esseri possano assaporare e riconoscere refrigerio nel seguire i vostri ineccepibili, profondi e unici insegnamenti!




GRAZIE!!!

martedì 11 dicembre 2007

offerte

offerte: innumerevoli, di ogni tipo, incommensurabili, come ci ha insegnato Samanthabadra.......
in onore e per la rinascita veloce del nostro amatissimo maestro GHESHE CIAMPA GHIATZO

giovedì 29 novembre 2007

omaggio a Gheshe Ciampa Ghiatzo

.... che la tua meditazione possa essere di beneficio per tutti gli esseri senzienti e quindi anche per i tuoi discepoli.... quelli con più difficoltà..... che tu possa tornare il più presto possibile per poterci mostrare con l'esempio che è possibile la Liberazione.
grazie Gheshe là

venerdì 23 novembre 2007

riflessi.... a taormina



vorrei riuscire a
comprendere profondamente a cosa serve la vacanza.......

taormina

sarebbe una stupenda vacanza!!!

giovedì 22 novembre 2007

lasciar andare

Acitrezza


"Una legge eterna" -

«Le ostilità in questo mondo non si placano con l'ostilità; le ostilità si placano con la non-ostilità: questa è una legge eterna».


(Dhammapada, I, 4 - © copyleft perle.risveglio. net

causa ed effetto...

La parola karma è penetrata nella coscienza occidentale ma, in apparenza e almeno dal punto di vista buddista, in maniera un po' distorta È detta spesso «legge di causa ed effetto», e in questo modo riguarda le conseguenze delle azioni fisiche, verbali e mentali.
Le conseguenze sono molto importanti nel buddismo. Qualsiasi azione voluta, anche sventatamente, dalla persona che la effettua, produrrà sempre una maturazione futura e, infine, un frutto con qualità morali simili, perché nella sfera umana il karma opera in modo etico.
Così un'azione immorale produrrà un effetto di ritorno dello stesso tipo, in questa vita o in qualche rinascita futura, e lo stesso vale anche per le azioni buone e per quelle moralmente indifferenti che si sono liberamente e volontariamente compiute.
Nella Bibbia si dice qualcosa di simile, cioè che si raccoglie ciò che si è seminato. Se vogliamo progredire spiritualmente - o anche solo vivere con il minimo disagio - tocca a noi stare molto attenti a come parliamo e agiamo, perché non vi è alcun modo di sfuggire alle conseguenze.

John Snelling - © copyleft
perle.risveglio. net

mercoledì 21 novembre 2007

momenti....




Questo mondo è instabile e la decadenza è la sua vera natura: le cose vengono all'essere per cessare. Felice è la loro meraviglia e la pace.(Samyutta Nikaya, Nidana Vagga - © copyleft

martedì 20 novembre 2007

vivere lo zen


da Niente di speciale. Vivere lo zen di Charlotte Joko Beck:

In termini più semplici possibile, ci sono due tipi di pratica. Il primo cerca di migliorare se stessi. Accresciamo la nostra energia, ci nutriamo meglio, seguiamo vari sistemi di purificazione, ci sforziamo di avere una mente chiara.

Molti pensano che l'illuminazione sia il prodotto di questi sforzi, ma non è così. [...]Dal punto di vista del secondo tipo di pratica, invece, l'idea di trasformarci in qualcosa di diverso e di migliorare è un controsenso.

Perché? Perché essere così come siamo è perfetto. Ma non ci sentiamo perfetti così come siamo, e di qui la confusione, la scontentezza, la rabbia. L'affermazione che siamo perfetti così come siamo non ha alcun senso per noi.Vediamolo sotto un altro aspetto. Se siamo consapevoli dei nostri pensieri, essi tendono a scomparire.

Non ci può essere consapevolezza del pensiero senza che il pensiero inizi a chiudere bottega, a scomparire. Un pensiero è semplicemente un puntino di energia, ma noi vi sovrapponiamo le nostre credenze condizionate alle quali cerchiamo di stare attaccati.

Se li guardiamo con consapevolezza impersonale, i pensieri scompaiono. Se guardiamo una persona, scompare anche lei? No, resta. Questa è la differenza tra la realtà e la visione illusoria della realtà che alimentiamo vivendo nei pensieri.

Osservate a fondo, una rimane e l'altra scompare. La versione personale della vita si dissolve. Noi vogliamo semplicemente una vita reale, il che è diverso da una vita santa.

Ricerca della felicità o dell'infelicità?


da "Parole dalla quiete "di Eckhart Tolle(dai capp. II e III).
........ L'egoico senso del sé ha bisogno di conflitto perché il suo senso d'identità separata si rinforza con il lottare contro questo o quello e nel dimostrare che questo sono «io» e che quello non sono «io».
[...]Nell'aver a che fare con la gente, potete notare nei loro confronti sottili sentimenti di superiorità o d'inferiorità? State guardando l'ego, che vive di confronti. [...]
L'ego ha bisogno di essere in conflitto con qualcosa o con qualcuno. Questo spiega perché state cercando la pace, la gioia e l'amore ma non potete poi tollerarli per molto. Diciamo di volere la felicità ma siamo dipendenti dall'infelicità"

lunedì 19 novembre 2007

kopan....


Tutto è così com'è.

Non ha altro nome se non quello che gli diamo. Siamo noi a chiamarlo in un modo o nell'altro e gli diamo un valore.

Diciamo che la tal cosa è buona o è cattiva ma, in sé, la cosa è soltanto ciò che è; non è assoluta; è così com'è.

La gente è così com'è. (Ajahn Sumedho - © copyleft perle.risveglio. net)

ponti



È uno stolto colui che biasima il sole per la propria cecità. Anche le scritture proclamano forte e chiaro: "In verità non c'è creazione né distruzione; nessuno è schiavo, nessuno cerca la liberazione, nessuno è sulla via della libertà; non ci sono liberati: questa è la verità assoluta". Mio caro discepolo, questa, che è la somma e la sostanza di tutte le Upanishad, il segreto dei segreti, è il mio insegnamento per te.
(Shankaracharya - © copyleft
perle.risveglio. net)

martedì 30 ottobre 2007

colori




da Osho:


Questo istante ti è stato dato, è un dono prezioso di dio o del tutto,o qualunque nome tu voglia dargli: Tao, dharma, logos. Questo istante è là per te: canta una canzone, vivilo nella sua totalità.Non cercare di sacrificarlo per un altro istante che accadrà nel futuro. Vivilo per se stesso.

lunedì 29 ottobre 2007

sguardo saggio


I desideri soddisfatti, come l'acqua salata, fanno venire più sete.
(Milarepa, Abbeverandomi al flusso della montagna - © copyleft perle.risveglio. net)

mercoledì 17 ottobre 2007

riflessione



come mi piace ' assaporare ' questa immagine: l'abbraccio tra mare e faro

............. malinconia, potenza, solitudine e pienezza..........

giovedì 11 ottobre 2007

dalai lama Renaissance

Dalai Lama Renaissance: film - documentarioIn prima nazionale 26 Ottobre alle ore 21.00 presso la Sala Carraresi della Fiera di Padova Ingresso ad offerta libera
E' prevista la presenza del regista e del produttore.Il film sarà proposto in lingua originale con sottotitoli in italiano "Dalai Lama Renaissance" è la storia di 40 pensatori occidentali che viaggiano verso le montagne himalayane per incontrarsi con il Dalai Lama e discutere sulle prospettive del nuovo millennio.
Al centro del film la figura di Sua Santità il Dalai Lama, premio Nobel per la pace nel 1989, massima autorità del buddhismo tibetano e leader politico del Tibet."Ho prestato la voce narrante a Dalai Lama Renaissance,” dice Harrison Ford “perché credo che Sua Santità il Dalai Lama abbia un'influenza positiva nel nostro mondo. Per me il film rappresentava un'opportunità di continuare ad assistere gli sforzi ottimistici di un individuo straordinario".

lunedì 8 ottobre 2007

giovedì 27 settembre 2007

lunedì 24 settembre 2007

analogie

Da: (John Snelling - © copyleft perle.risveglio. net)


Il Buddha evidenziò la natura dinamica dell'esistenza. Ciò si accorda con le idee di alcuni antichi filosofi greci, come Eraclito, che affermò che, «tutto scorre» e «non si può mettere piede due volte nello stesso fiume». Ora, tutto questo suona come ordinario buonsenso; eppure c'è qualcosa nei nostri pensieri ed emozioni che recalcitra all'idea del cambiamento; cerchiamo sempre di spezzettare la dinamica danza del mondo, che è un'unità, in «cose separate», che poi congeliamo nella ghiacciaia del pensiero; ma la danza del mondo ostinatamente si rifiuta di restare spezzettata e congelata: continua a turbinare, cambiando di momento in momento, e si fa beffe di tutti i nostri penosi tentativi di organizzarla e gestirla. Per vivere saggiamente, in armonia col dinamismo del'universo, è essenziale accettare la realtà del cambiamento e dell'impermanenza. La persona saggia, quindi, va avanti senza difficoltà, con un bagaglio leggero, mantenendo la proverbiale «mente aperta» in tutte le situazioni, perché sa che la realtà di domani non sarà la stessa di oggi. Nello stesso modo avrà imparato l'arte divina di lasciar andare, che vuol dire non attaccarsi alle persone, ai beni e alle situazioni, ma, invece, quando viene il momento di separarsi, permettere che ciò avvenga con grazia.

oblò sul mondo: Meditiamo......

oblò sul mondo: Meditiamo......

lunedì 17 settembre 2007

orchidea


Condivido "Ogni giorno può essere l'ultimo, ecco perchè ho deciso di vivere diversamente."letto nel blog oblòsul mondo di emanuela

diversamente si, ma da cosa?

personalmente ho deciso di vivere una vita che abbia senso....... e da questo punto di vista mi accorgo che è da quando ho la consapevolezza di esistere che ricerco questo senso.


Sento di averlo trovato: conoscere e cambiare la mia mente, prendere atto della fortuna di avere un tesoro di tale portata.... e come tutte le fortune, come tutti i patrimoni vanno amministrati, protetti e aumentati.


Se rimango su questa percezione, mi sento così ricca e soddisfatta!!!!!

venerdì 14 settembre 2007

a proposito di aspettative....


da:
[Bhante Henepola Gunaratana - © copyleft perle.risveglio. net]

In meditazione non aspettarti niente. Siediti soltanto dietro e osserva quel che accade. Tratta tutta quanta la faccenda come un esperimento. Assumi un atteggiamento di attivo interesse per la prova in sé, ma non farti distrarre dalle aspettative per i risultati. Anzi, non essere ansioso di ottenere alcun risultato.

giovedì 13 settembre 2007

mercoledì 12 settembre 2007

un altro fardello: il mio

Vi trascrivo una frase di Lodi Gyari (uno dei consiglieri più stretti di Sua Santità)
da "Dalai Lama, La saggezza del perdono" di VictorChan.
Dopo averla letta ho pensato di scrivervi per chiedervi di prendere il fardello del popolo tibetano e farlo un po' vostro, ognuno a suo modo... ognuno col tempo che ha.
«Parlava delle cose di cui si parla sempre: responsabilità universale, compassione, buon cuore. Molte persone volevano anche sapere delTibet. Mi sembrava che non stesse facendo abbastanza per i tibetani.
Ricordo bene la casa dove alloggiavamo, un grande chalet, pieno di belle vetrate. Una mattina presto entrai nella sua stanza. Vide immediatamente che ero agitato, che avevo qualcosa per la testa. (...)Mi chiese: "Che cosa c'è?". Io dissi: "Sua Santità, penso che dovrebbe parlare di più del Tibet.
Questa è un'opportunità straordinaria; abbiamo bisogno di dire al mondo di più sulla sofferenza della nostra gente". Rispose: "Sì, è vero, capisco. In effetti anch'io ho pensato che dovrei parlare di più del Tibet. Ma, sai, molte di queste persone hanno tanti problemi in mente.
Vengono da me con una sorta di falsa speranza che io riuscirò ad alleviare il loro fardello, cosa che non posso fare.
E sento che non ho il diritto di mandarli via con un altro fardello, il mio". Ascoltando queste parole mi vennero le lacrime agli occhi.»