Tibet, caos nella capitale Lhasa, dilaga la protestaSabato 15 marzo ci sarà un sit in a Milano dalle ore 11 alle 12.30, Piazza della scala in solidarietà con i monaci in Tibet
PECHINO (Reuters) - I dimostranti nella capitale del Tibet, Lhasa, hanno bruciato stamani negozi e automobili, inneggiando all'indipendenza, mentre un'ondata di protesta si è abbattuta sulla regione, spingendo il suo leader spirituale, il Dalai Lama, a chiedere a Pechino di fermare "la forza bruta".Le marce pacifiche dei monaci
buddhisti degli ultimi giorni hanno lasciato spazio alle più grandi dimostrazioni degli ultimi due decenni nella remota regione
himalayana e la polizia in tenuta antisommossa presidia le strade a pochi mesi dalle
Olimpiadi di Pechino.
"Ora fuori è il caos", ha detto al telefono un abitante di etnia tibetana. "La gente ha bruciato macchine, moto e autobus. Dappertutto c'è fumo e hanno lanciato pietre spaccando finestre. Siamo spaventati".
L'agenzia giapponese Kyodo ha detto che i rivoltosi hanno preso il controllo del centro di Lhasa, citando un giornalista britannico sul posto. Radio Free Asia ha detto che la polizia cinese ha aperto il fuoco sui dimostranti tibetani, uccidendone almeno due.
Gli abitanti della zona attorno al tempio
Jokhang nella vecchia
Lhasa, teatro delle proteste, hanno detto che si sono barricati in casa. Secondo alcuni, la polizia è schierata in forze in tenuta antisommossa, ma nessuno ha parlato di colpi d'arma da fuoco. "Aspettiamo per vedere cosa succederà domani", ha detto una donna tibetana. "Potrebbe andare peggio di oggi, siamo spaventati".
Circa 400 dimostranti, tra cui diversi studenti, si erano riuniti in un mercato vicino al tempio
Jojhanf alle prime ore di oggi e si sono scontrati con circa 1.000 agenti, secondo un testimone citato da
Matt Whitticase della Free Tibet
Campaign a
Londra.
Quattro poliziotti sono rimasti feriti, mentre un'altra protesta scoppiava vicino al Palazzo Potala, ha aggiunto
Whitticase.
Secondo un abitante di etnia tibetana, c'erano "proteste dovunque" e riecheggiavano gli slogan in favore dell'indipendenza. "Non sono più solo i monaci, Ora si sono aggiunti molti abitanti", ha detto l'uomo.
USA INVITANO CINA A DIALOGARE CON DALAI LAMA
La rabbia è scoppiata nonostante le assicurazioni di Pechino che il popolo tibetano è grato al governo per il miglioramento delle sue condizioni di vita e rischia di macchiare la preparazione delle Olimpiadi, che dovrebbero essere una vetrina della prosperità e dell'armonia nazionale.
"Queste proteste sono l'espressione di un risentimento radicato nel popolo tibetano sotto l'attuale sistema di governo", ha detto in una nota il Dalai Lama
"Mi appello perciò alla leadership cinese perché fermi l'uso della forza e affronti il risentimento a lungo covato del popolo tibetano attraverso il dialogo con il popolo tibetano".
I leader dell'Unione europea hanno invitato la Cina a non usare la mano pesante, ha detto il ministro degli Esteri
francese
Bernard Kouchner.
Un analogo messaggio è stato rivolto a Pechino dall'ambasciatore
Usa, ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato
Sean McCormack, che ha invitato il governo cinese a dialogare con il
Dalai Lama.
In questa settimana ci sono state marce in tutto il mondo per celebrare il 49esimo anniversario di un fallito tentativo di sollevazione contro il governo comunista, organizzato dal
Dalai Lama, che da allora vive in esilio in India.
Sabato 15 marzo ci sarà un sit in a Milano dalle ore 11 alle 12.30, Piazza della scala in solidarietà con i monaci tibetani in Tibet
COMUNICATO STAMPA
Il giorno 10 marzo 2008 nella capitale del Tibet; Lhasa, durante il 49smo anniversario dell’insurrezione del popolo tibetano contro l’occupazione cinese del Tibet, più di 500 monaci dei monasteri di Drepung e Sera sono scesi in Piazza con una manifestazione pacifica chiedendo la libertà per il Tibet e la liberazione dei monaci arrestati nello scorso ottobre. Secondo Radio free asia i manifestanti sono stati arrestati e i monasteri sono ancora blindati. Gli spari sono stati sentiti dai monasteri. La situazione è molto critica.
Questa manifestazione è la prima grande manifestazione dopo quella del 1989 che fu brutalmente repressa, portando centinaia di morti e arresti. e fu imposta la legge marziale in Tibet.
In tutto il mondo ci sono state manifestazioni pro Tibet negli ultimi tre giorni, e la bandiera del Tibet è stata esposta in più di 941 comuni in Germania e in molti stati negli Stati Uniti.
Queste manifestazioni coincidono con la marcia del ritorno a piedi degli esuli tibetani dalla sede del governo Tibetano in Dharamasala in India per raggiungere il Tibet durante i giochi olimpici in agosto. Inoltre coincide anche con le olimpiadi dove la Cina vuole legittimare l’occupazione del Tibet, la Mongolia interna e il Turkistan est e tutte le gravi violazioni dei diritti umani in Cina.
1 . Noi Tibetani condanniamo la brutale repressione dei monaci che hanno solo manifestato per chiedere i diritti di cui non godono. Gli arresti in Tibet per una manifestazione anche pacifica comportano lunghe e disumane torture e la prigione a vita. Chiediamo che siano immediatamente liberati i monaci arrestati.
2.Chiediamo all’ONU e Unione Europea di condannare il Governo di Pechino e di mandare un inviato speciale in Tibet come hanno fatto per la Birmania.
3. Chiediamo alle redazioni dei giornali di mandare i loro giornalisti in Tibet.
4. Protestiamo al COI di non aver fatto nessuna pressione alla Cina di migliorare i Diritti Umani in Cina e di aver favorito il mercato degli sponsor e il regime totalitario. Inoltre chiediamo che siano liberati i prigionieri politici prima dei giochi olimpici.
5 Chiediamo agli individui, ai giornalisti e al mondo libero, civile e democratico di sostenere la lotta non violenta del popolo Tibetano.